L’osteopata interviene in modo efficace (e differente dai farmaci) perché non si limita a sedare il sintomo, ma va alla ricerca delle cause che stanno a monte.
L’approccio parte da una valutazione globale di tutto l’individuo in modo da stimolare il recupero e l’autoguarigione e da ripristinare un corretto schema di funzionamento corporeo.
L’osteopata attraverso l’utilizzo esclusivo delle mani e con specifici test non invasivi, analizza la mobilità delle strutture ossee, articolari, viscerali, fasciali e cranio-sacrali nel pieno rispetto delle conoscenze anatomofisiologiche e ne discrimina la qualità individuando le eventuali controindicazioni al trattamento.
Valutata e studiata la mobilità complessiva del corpo e quella più specifica delle sue singole parti, individua le restrizioni dei movimenti fisiologici e avvalendosi di una metodologia propria, pianifica ed attua un percorso di trattamento mirato al loro sostanziale ripristino in un’ottica di riequilibrio funzionale e non solo sintomatico.
La mobilità recuperata si traduce in uno stimolo riorganizzativo nella distribuzione delle sollecitazioni meccaniche; ne consegue una riduzione degli stress articolari, minor fatica e maggior durata della struttura.
Nella sua pratica professionale l’osteopata auspica e ricerca un approccio multidisciplinare che si avvale della cooperazione di altre figure professionali in ambito sanitario.
L’Osteopatia è una medicina non convenzionale riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e definita nel 2007 come una medicina basata sul contatto primario manuale nella fase di diagnosi e trattamento.